sabato 28 aprile 2012

Deficit continui o obbligo di pareggio ?


Sono nato, quando l’Italia era (ma ancora per poco)  un Regno, con  12 Euro di debito ed oggi, nell’Italia della cosiddetta “seconda Repubblica”, ho come ciascun connazionale- un fardello di circa  32 mila Euro.
Ma attenti, questi debiti non sono stati contratti da nessuno di noi direttamente ma, anche in nostro  nome, dai Governanti del nostro “bel” Paese !
Qualche settimana fa la mia famiglia (8 persone, con moglie, figli, genero, nuora e nipoti) era riunita a tavola per festeggiare un compleanno ed il telegiornale stava dando notizia dell’approvazione definitiva della legge costituzionale n. 1/2012 che impone l’obbligo del pareggio del bilancio pubblico italiano (http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00647793.pdf).
Ho pensato: era ora !
Guardando i miei Cari ho infatti fatto un rapido calcolo: tutti insieme (da me alla mia nipotina di 16 mesi)  siamo –incolpevolmente- gravati da circa 255 mila Euro del debito accumulato dello Stato italiano.   Pensate anche Voi quanti siete nella Vostra “famiglia allargata” e moltiplicate: attenti, se siete sensibili un brivido potrebbe solcarvi la schiena.
Debito pubblico italiano: una spirale perversa che ha segnato gli ultimi decenni.  Infatti, alla fine del 1945, a 2^ guerra mondiale ormai conclusa, per una serie eterogenea di cause il debito consolidato delle Amministrazioni pubbliche italiane, convertito in Euro, ammontava, secondo la ricostruzione storica della Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/qef_31/QEF_31.pdf ), a  566,7 milioni (cfr. tav. 3 del citato studio Bankit) ed il suo rapporto con il PIL era di solo il 32%.
Al 1 gennaio 1946 eravamo (c’ero anche io, seppur neonato) 45,5 milioni di abitanti e quindi ciascun italiano vivente aveva, più o meno consapevolmente,  un debito di 12,44 Euro. Si, avete letto bene, poco più di 12 Euro a testa!
Da allora ad oggi i nostri Amministratori hanno sempre chiuso in deficit il bilancio dell’Azienda Italia (ma se non erro, l’ultimo avanzo di bilancio l’Italia lo ha addirittura registrato nel 1911 con il Governo Giolitti!) ed oggi, che siamo  circa 60, 8 milioni di residenti, il debito pubblico complessivo ha raggiunto 1.928.211 milioni di Euro (http://www.bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimefp/2012/sb20_12/suppl_20_12.pdf ) , il 120,1% del PIL, e quello individuale 31.714 Euro. 
Se poi nettiamo i residenti dei 4,8 milioni di stranieri, il debito di ogni “italiano” aumenta a 34.342 Euro !
Non sono un fanatico di Friedrich August von Hayek (il  maggiore rappresentante del liberismo) ed un detrattore di John Maynard Keynes. Anzi sono stato allievo e sono tuttora un profondo estimatore di Federico Caffè e delle Sue idee e quindi ...
Ma sono fermamente convinto che era ed è ora di dire: BASTA ! 
Perché, ne sono certo, da oggi in poi –noi, ma soprattutto figli e nipoti- questo smisurato debito pubblico lo dovremo ripagare tutto ! E saranno quasi certamente “lacrime e sangue” !
Nella vita, a livello individuale o familiare, possiamo aver compiuto progressi più o meno significativi, ma –non nascondiamoci- come insieme della popolazione, come italiani,  siamo purtroppo sull’orlo del fallimento !
Debbo ancora chiarire che la nuova norma non è comunque un dogma assoluto: dal 2013 il ricorso all’indebitamento è consentito solo al verificarsi di eventi eccezionali (gravi recessioni economiche, crisi finanziarie e gravi calamità naturali) che non possono essere affrontati con le ordinarie decisioni di bilancio. E comunque nuovi debiti, accompagnati dalla definizione di un “percorso di rientro”, possono essere autorizzati ma con deliberazioni conformi delle due Camere, adottate a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti.
I giorni successivi alla riscrittura dell’art. 81 ed alla modifica degli artt. 97, 117 e 119 della Costituzione mi aspettavo grandi festeggiamenti: si tratta infatti, a mio parere, della riforma più importante ed incisiva degli ultimi anni!
Al contrario, le critiche sembrano prevalere sui giudizi positivi. Il dibattito è aperto, in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.
Se per me  l'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione rappresenta una “regola aurea”, diversi economisti  sono di avviso completamente diverso.
 Nel 2010 ci fu un tentativo di introdurre tale regola anche negli USA e 5  premi Nobel  (Kenneth Arrow, Peter Diamond, William Sharpe, Eric Maskin e Robert Solow)  lanciarono addirittura un appello al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, nel quale sottolinearono che inserire il pareggio di bilancio nella Carta costituzionale sarebbe stata una decisione “improvvida”.
In  Italia, se siete curiosi, potete leggere alcune posizioni  molto critiche (ma probabilmente “di parte”) su MicroMega (http://temi.repubblica.it/micromega-online/no-al-pareggio-di-bilancio-in-costituzione/ ),  su Il Fatto Quotidiano (www.ilfattoquotidiano.it/.../pareggio-bilancio...costituzione.../205094/ )  e sull’ Espresso (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/che-bufala-il-pareggio-di-bilancio/2179295/10 ).
Comunque, io ho letto, ho pensato, riflettuto e valutato, ma resto del mio parere: non si poteva andare oltre !
Si potrebbe obiettare: e la risorse per lo sviluppo ?
Semplice: combattere veramente l’evasione fiscale, tassare i grandi patrimoni,  eliminare gli sprechi, riformare profondamente e alleggerire la politica, l’apparato e le aziende pubbliche, ecc. ecc.
Utopie di un sognatore? NO, quasi certamente basta solo averne la volontà !

venerdì 20 aprile 2012

Ipertensione e altri mali

Dio è morto, Marx è morto … e anche io non mi sento molto bene”.
La ricordate ? E’ una battuta di Woody Allen nel  film “Io e Annie” (?) con cui mi piace aprire questo post.
Perché anche il Vostro Blogger,  in questo periodo, non è al top della forma e sta soffrendo di leggera ipertensione.  
Ma sono in buona compagnia !
Sia perché l’ipertensione rappresenta una condizione estremamente diffusa, che aumenta con l’aumentare dell’età (si stima che un adulto su cinque soffra di pressione alta !), sia perché le notizie che ogni giorno ascoltiamo o leggiamo ci fanno comprendere che gran parte del Mondo è in forte sofferenza.  
Quindi, riflettendoci bene, io sto benissimo !
Appaiono infatti  in forte tensione il Pianeta Terra, gli Stati, le Istituzioni ed i Sistemi, le Imprese, le Famiglie, gli Individui.
L’uomo sta producendo crescenti alterazioni ambientali, inquinando  e contaminando l'aria, le acque ed il suolo con sostanze e materiali dannosi per l'ambiente e per la salute degli esseri umani (cfr., ad es.: http://it.wikipedia.org/wiki/Inquinamento ).
Uccidiamo lentamente la terra e la sua atmosfera, ma gli uomini si uccidono anche con le armi:  ad oggi (aprile 2012) ci sono 60 Stati coinvolti in guerre e sono ben  319 le milizie, i guerriglieri ed gruppi separatisti coinvolti (per il dettaglio, confrontare http://www.guerrenelmondo.it/?page=static1258218333 ). 
Statistiche ufficiali sulle vittime dei conflitti non esistono ma stime attendibili parlano di  centinaia di migliaia di morti.
Del resto, le spese militari mondiali hanno raggiunto, nel 2008, un nuovo record dalla fine della Guerra Fredda:  secondo il “SIPRI Yearbook 2009” siamo infatti a ben 1.464 miliardi di dollari (equivalente al 2,4% circa del Prodotto interno lordo mondiale) pari ad una spesa di 217 dollari per ogni abitante del pianeta ! (cfr: http://www.disarmo.org/rete/a/29669.html ). E il trend è crescente.
Si spende quindi tantissimo in armi mentre si muore, e purtroppo ancora molto, per fame: sono oltre un miliardo le  persone che soffrono mancanza di cibo e di acqua e fra questi si stima che muoiano ogni anno per fame, malnutrizione e cause connesse  fra i 20 ed i 30 milioni di individui .
Ma, ancor più grave, secondo i dati forniti dall’UNICEF (http://www.unicef.it/doc/2972/nuovi-dati-mortalita-infantile-nel-mondo.htm ) è che annualmente muoiono per la fame e patologie riconducibili ad essa 7,6 milioni di bambini sotto i 5 anni.
Il reddito è stagnante o in calo; è  in rallentamento la crescita del Prodotto Lordo Mondiale e molti Paesi (fra cui l’Italia) sono in recessione.
I Sistemi finanziari internazionali sono da anni in forte fibrillazione, si prospettano a breve addirittura fallimenti di Stati mentre moltissime imprese hanno chiuso  e tante altre ancora sono sull’orlo del baratro.
I Risparmiatori e le Borse di tutto il Mondo hanno subito drammatiche decurtazioni al loro valore.
Per l’Italia, una recente indagine compiuta da Mediobanca ha evidenziato che la piazza milanese occupa il ventesimo posto nella classifica delle Borse mondiali, una posizione piuttosto lontana dall’ottavo posto occupato nel 2001 grazie ad una capitalizzazione di 593 miliardi, ossia pari al 50% del Pil. Al 29 febbraio 2012, invece, la capitalizzazione di Piazza Affari (cfr: http://www.borsaitaliana.it/borsaitaliana/statistiche/statistiche-storiche/capitalizzazioni/2012/201202/capitalizzazionedellesocietaquotate_pdf.htm ) risulta essere drasticamente calata a 378 miliardi di euro, pari al 25%  circa del Pil.
Le cifre sul lavoro sono anche esse drammatiche: secondo l’Ufficio Internazionale del Lavoro di Ginevra, dopo  tre anni di crisi continua mancano all’appello 200 milioni di posti di lavoro e saranno necessari almeno 400 milioni di nuovi occupati nei prossimi dieci anni per evitare un ulteriore aumento della disoccupazione! (cfr: http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/@europe/@ro-geneva/@ilo-rome/documents/publication/wcms_171871.pdf )
Fra gli altri, è in crisi anche il settore auto mentre cresce il prezzo dei carburanti.
Si potrebbe dire: meno male perché si muore (e molto)  anche per viaggiare. L'O.M.S. stima in un milione duecentomila i morti  per incidenti stradali ogni anno nel mondo (cfr. http://bicicletta.bonavoglia.eu/autostrage.htm).
Siamo stressati, ipertesi, va tutto -o quasi- male, ma la speranza - almeno in Italia - è l’ultima a morire.
Tant’è che annualmente ci giochiamo grosse cifre (cfr: http://www.corriere.it/scommesse-lotterie/mondo-gioco/13_dicembre_2011/giochi-75-miliardi-di-incassi-nel-2011-e-vincite-per-54-miliardi-1323804611976.shtml ). In Italia il settore “giochi” dovrebbe aver chiuso il 2011 con una raccolta di 75 miliardi di euro e nel 2012 il totale destinato alla “speranza” dovrebbe, secondo gli analisti, raggiungere i 90 miliardi di Euro.  
Ci sarebbe molto ancora da dire, ma per oggi può anche bastare !
Sembra quindi appropriato  concludere con questa considerazione di Mao Tse-Tung:
Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente”.
E' una riflessione dell'altro secolo ma io, nonostante tutto, sono ottimista perché dopo le bufere e i temporali viene sempre il sereno !

venerdì 13 aprile 2012

Perchè "avanzi di cervello” ?

Sono  nato nel febbraio 1945 e quindi, da circa 2 mesi,  sono nel sessantottesimo anno di età. La demografia dice che la mia speranza di vita è di circa 16 anni e, al momento, per mia autodiagnosi, sono in buona salute, fisica e mentale.
Ma …
I neurobiologi hanno calcolato che, a partire dai 30 anni, il cervello umano comincia a perdere giornalmente un certo numero di cellule.  Inizialmente le cellule cerebrali perse sono poche ma, dopo i 70 anni, possono arrivare a centomila al giorno. Ecco perché dai 30 ai 75 anni il cervello perde fino al 10% del suo peso e fino al 20% del suo rifornimento di sangue. 
Del resto, una ricerca pubblicata sul 'British Medical Journal' on line e resa nota agli inizi di questo 2012 ha evidenziato che la memoria, la capacità di ragionamento e di comprensione, cioè, in sintesi le funzioni cognitive di una persona, possono iniziare a deteriorarsi a partire dai 45 anni. In particolare, le rilevazioni condotte in dieci anni di osservazione hanno dimostrato che per gli uomini della mia fascia di età (65-70enni),  in apparente perfetta forma,  c’è già un calo del 9,6% nella qualità del ragionamento mentale.
Tuttavia, un amico medico mi ha rassicurato: la bella notizia è che, trigliceridi e colesterolo a parte, se ci regge il cuore, se ossigeniamo bene il sangue e se la carotide fa il suo mestiere (portare ossigeno e nutrimento al cervello), sta a noi tenere sotto esercizio la mente e mantenerla brillante e spumeggiante a qualunque età !
Ed è anche per questo che ho deciso di attivare questo blog e chiamarlo “Avanzi di cervello”: per cercare di tenere in esercizio quel che resta -ora e nel futuro-  della mia materia grigia !
In verità l’idea degli “avanzi” mi è anche venuta leggendo i brillanti interventi dell’amica Mara sul suo blog che ha chiamato “Avanzi di cucina” ( http://avanzi-avanzi-avanzi.blog.kataweb.it/ ).
Con i miei “post”, che spero di scrivere nel tempo libero da impegni familiari (moglie, figli e nipotini), ho l’obiettivo di soffermarmi sia su notizie di attualità (la cosiddetta “congiuntura”) sia su problemi di  fondo (la “struttura”) proponendo, spero con leggerezza ed un pizzico di ironia,  ai Cortesi lettori (mah, ce ne saranno ???) alcune riflessioni su cronaca, economia, politica, ecc. Insomma, dissertazioni sulla “varia umanità” che circonda ciascuno di noi.
Inizio restando sugli “anziani” e prendo spunto da due  notizie che mi hanno particolarmente colpito negli ultimi giorni.
Sembra che gli anziani e la crescita della vita media siano un serio problema in grado di destabilizzare il Mondo.  E’ lo stesso Fondo Monetario Internazionale che 2 giorni fa (l’11 aprile 2012) ha lanciato un “allarme longevità” evidenziando che «se la vita media nel 2050 si allungherà di 3 anni in più di quanto previsto oggi, il già ampio costo dell'invecchiamento della popolazione aumenterà del 50%» (vedi, ad esempio, www.corriere.it/economia/12_aprile_11/fmi-allarme-longevita_e9458e42-83df-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml
Del resto, anche in Italia, si parla di “degiovanimento” della popolazione, un (brutto ?) neologismo introdotto in un recente studio  ( www.giovaniesocieta.unibo.it/pape…), dai demografi Rosina e Balducci.   I due studiosi hanno addirittura proposto che il voto degli anziani debba avere un peso inferiore a quello dei giovani, immaginando di attribuire a ogni elettore un voto il cui peso dipenda dall’aspettativa di vita  (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002695.html). Ho già commentato sul blog di Mara ( http://avanzi-avanzi-avanzi.blog.kataweb.it/2011/12/03/voto-ponderato-quando-il-conflitto-generazionale-gioca-brutti-scherzi/#comments) il metodo che,  proponendo di pesare con 1,42 il voto di un ventenne e con 0,82 quello di un ottantenne, entra, a mio parere, in una spirale inaccettabile di discriminazione tendente al “razzismo per età”.
Ma forse hanno ragione Loro (FMI, Rosina e Balducci, ecc.)
E se fossimo alle soglie di nuove prospettive di  geronticidio” o “senicidio” ?
Del resto varie leggende raccontano che in tempi lontani si consumava il rito atroce del sacrificio dei vecchi, che venivano immolati al Dio del tempo e fatti precipitare dall'alto di un dirupo !